Con Linda e Luca ...: Video Posts

domenica 29 gennaio 2012

Gli sguardi di Linda - Appunti 15



Bello !!!!!!!
Eravamo per strada.
Parlavamo con una persona.
Luca e Linda dormivano in fascia.
Alla fine nel salutare ci siamo scambiati vari "Ciao":
ciao, ciao, ciao ...
E dalla fascia
giunge chiaro e netto un "aaaooo"
con lo stesso tono dei nostri "ciao".
Luca aveva sentito nel sonno
ed avevo risposto, come fa di solito, con il suo "aaaooo".
E' stato bellissimo.
Noi increduli
e lui che continuava a dormire.

Maggiori stimoli.
I bimbi hanno cominciato a sopportare, e richiedere, stimoli maggiori.
Giocano più a lungo, osservano di più, hanno bisogno di maggiore esercizio fisico.
Li facciamo stare nella palestrina e li facciamo strisciare a pancia in giù,
oltre a farli rotolare e massaggiarli in vario modo.
Come sempre, bisogna considerare
che avranno 4 mesi il 10 febbraio,
ma come sviluppo delle capacità hanno 2 mesi e mezzo,
visto che sono nati un mese e mezzo prima.
Siamo contenti di come vanno le cose,
ma ancora una volta vorremmo saperne di più ...
tutto è nuovo e sconosciuto.

I bambini degli altri.
Quando non avevo figli (strano dirlo, è la prima volta ...)
guardavo i bimbi degli altri e tutto mi sembrava facile.
Era facile, mi pareva, capire il senso delle richieste,
il senso dei pianti, il senso dei loro gesti.
Era facile valutare l'umore dei bimbi
e mi sembrava che sarebbe stato facile
prendere le decisioni giuste per il benessere dei piccoli.
Adesso che abbiamo Linda e Luca,
tutto ciò mi appare come un miraggio
e nulla più sembra così facile.
Su ogni decisione pesano mille pro e mille contro,
e la scelta finale diventa sempre complessa.

Video senza sonoro.
Riguardavo il video degli "ahhohh" di Luca
e lo guardavo, per non disturbare i bimbi, senza sonoro.
E' curioso, è interessante guardarlo senza sonoro.
Si colgono mille sfumature in più nelle espressioni facciali.
Quando c'è il sonoro l'attenzione va ai suoni emessi da Luca.


Colombre 2.
Veniva su il nero dal profondo dell'animo umano.
Gli uomini terrorizzati provavano a rimandarlo giù.
Spaventati da quelle immagini mostruose provavano a soffocarle,
a rimandarle da dove erano venute.
Ma il fatto stesso di soffocare quelle immagini rendeva gli uomini tristi
e non capivano perché.
No!!! Gridavano, quando vagamente intuivano che uccidendo il colombre
avrebbero ucciso anche qualcos'altro.

Il mostro non era necessariamente malvagio.
Il mostro non era sempre stato tale.
Il mostro portava con sè il ricordo e la possibilità per gli uomini di essere felici.

Intuivano gli uomini che uccidere il colombre sarebbe stato come uccidere se stessi,
tradire se stessi.
Intuivano gli uomini che il nero e il cupo che veniva da dentro portava con se anche il ricordo della vitalità.

Intuivano, ma nessuno arrivava ad avere il coraggio di guardare in faccia il colombre.
Meglio aspettare, meglio rimandare, meglio fuggire ed attendere occasioni migliori.

Ed il colombre, triste ma ostinato, tornava negli abissi momentaneamente
per poi riemergere appena poteva.

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Una parola manca in questa storia.
Una parola sola avrebbe fatto la differenza.
Una parola difficile e difficilmente compresa.

Trasformazione.

Nessuno aveva avuto il coraggio di pensare che gli uomini si trasformano.
Che il desiderio deluso diventa rabbia.
Che la rabbia delusa diventa odio.
Che le immagini nere erano il dopo di un prima in cui si credeva in qualcosa.
Che il dentro mostruoso degli uomini era stato in precedenza il dentro fantastico degli uomini e che tale poteva ridiventare.

Trasformazione.

Il colombre si poteva affrontare.
ll colombre si poteva guardare senza morire.
Il colombre portava con sè la possibilità per gli uomini di essere vitali, liberi, sani.
Il cupo ed il nero si poteva superare.
Gli uomini si potevano trasformare.

Stefano se ne rese conto quando era ormai vecchio.

guzman.


1 commento:

mc ha detto...

grande zia!!!!!!!!!!
che bello ricevere un tuo commento!
quello che dici è molto bello, ed è proprio vero... è un sogno senza fine.
Spero di vederti presto,
i bimbi vogliono vederti e "chiaccherare" con te, me lo hanno detto.
Un abbraccio forte a te e a Salvatore