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lunedì 26 novembre 2012

Tupamaros

Stiamo colorando e disegnando sulle pareti della nuova casa ... Ne parlerò nel prossimo post ...


Il vero motivo per cui non ho scritto in questo periodo
è che all'età che hanno i bambini adesso
a me succedeva qualcosa di estremamente traumatico
che mi segnava per sempre la vita.

Potrei non pensarci,
potrei cercare di far finta di nulla,
potrei capire razionalmente che l'età di Linda e Luca
non c'entra nulla con quello che successe a me a suo tempo.
Ma non posso.
E' più forte di me.
La mia mente gravità intorno a questa questione da settimane
ed affronta una voragine di crisi profonde.

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Sono nato in Uruguay nel 1971.
In quegli anni in Uruguay si stava instaurando una dittatura militare.
Vi era una organizzazione di ribelli che si opponevano alla dittatura
e si facevano chiamare Tupamaros (vedi più sotto la nota storica).

Quando avevo poco più di un anno (almeno cosi credo)
i miei genitori furono entrambe sequestrati dal regime militare (senza processo).
Ho potuto rivedere mia madre solo qualche anno dopo
ed ho potuto rivedere mio padre solo sei anni dopo
(se si eccettuano alcune visite in condizioni penose).

Siamo in italia per questo.
Mio padre è stato cacciato nel momento in cui è stato finalmente liberato.

Ricostruire il rapporto con i miei genitori
è stato un processo penoso e mai veramente riuscito.
Parlare di come andarono i fatti è molto difficile
ed io stesso so molto poco a riguardo.

Il segno profondo di quegli eventi
vibra dentro di me in ogni gesto che faccio.
In ogni azione che compio.

Forse è arrivato il momento di separarmi da questo pesante fardello
ma il dolore, la paura, il senso di solutidine sono grandi.
E poi viene il senso di colpa, la tristezza, il senso di inadeguatezza, ...
Potrei dilungarmi ad oltranza sulle conseguenze psicologiche ma non voglio.

Devo andare oltre.
Devo farlo per Luca e Linda.

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(Per chi vuol connettere i puntini ...)
(Liberamente tratto da Wikipedia)

I ''Tupamaros'' sono stati un'organizzazione di guerriglia urbana,
attiva in Uruguay tra gli anni 1960 e gli anni 1970.
Il movimento Tupamaro prende il suo nome da quello glorioso dello storico ultimo re Inca, Túpac Amaru II. Le sue origini si collegano all'unione creatasi fra il ''Movimiento di Sostegno al Contadino'' e i membri dei sindacati. Tale unione si irrobustì in stretta correlazione con l'ascesa in Uruguay del potere militare, che approdò poi a una famigerata dittatura repressiva a partire dal 1973.

Secondo il dirigente dell'organizzazione, oggi senatore in Uruguay, la nascita del movimento dei Tupamaros risale al 1965.

Il movimento cominciò, nei primi anni 60, con l'attività di rapina alle banche,
e con l'attacco alle attività imprenditoriali, cui seguiva la distribuzione ai poveri di Montevideo del cibo e dei soldi così rubati.

All'inizio il movimento si astenne da azioni armate e dalla violenza;
miravano a chiarire sempre di essere un movimento politico e non guerrigliero;

Nel 1968, il Presidente uruguyano, nel tentativo di sopprimere
l'agitazione che scuoteva il mondo sindacale,
proclamò lo stato d'emergenza e annullò ogni garanzia costituzionale.
Il governo imprigionò i dissidenti politici,
fece ricorso alla tortura nel corso degli interrogatori di polizia e
represse con brutalità le dimostrazioni di protesta.

Il movimento Tupamaro s'impegnò allora in azioni di sequestro politico, "propaganda armata" e attentati. Di particolare risonanza furono i rapimenti di un potente manager bancario e dell'ambasciatore del Regno Unito, come pure l'assassinio di un agente dell'FBI accusato di aver insegnato tecniche di tortura alle forze di polizia in vari paesi latino-americani.

L'acme del movimento Tupamaro si ebbe nel 1970 e nel 1971.

Durante questo periodo esso fece grande ricorso al "Carcere del Popolo" in cui tenne prigionieri quanti erano sequestrati, sottoponendoli a interrogatori, senza tuttavia ricorrere alla tortura.

Nel 1971 più di 100 Tupamaros arrestati fuggirono dal carcere di Punta Carretas.

Il movimento fu intralciato da una serie di avvenimenti fra cui la controffensiva dell'esercito uruguayano e delle forze di polizia al cui interno era organizzato il famigerato ''Escuadrón de la Muerte'' (Squadrone della Morte),
composto da ufficiali di polizia cui furono concessi ampi poteri per combattere i Tupamaros.

Con le forze di polizia, addestrate dagli stati uniti,
i militari uruguayani dettero il via a una sanguinosa campagna di arresti di massa e di "eliminazioni" mirate che ebbero come effetto la dispersione di quei guerriglieri che non erano stati uccisi o arrestati. Il loro uso della tortura fu particolarmente raccapricciante, e dal 1972 i tupamors cominciarono ad essere severamente indeboliti. I principali esponenti furono incarcerati in condizioni terribili per i successivi 12 anni.

== 1973 ==
Malgrado la minacciosità dei tupamaros fosse notevolmente scemata,
il governo si piegò alle pressioni delle forze armate uruguayane e cedette di fatto il controllo governativo ai militari nel luglio 1973 in una sorta di colpo di Stato senza spargimento di sangue che condusse a una repressione ancora più violenta contro la popolazione e alla soppressione di tutti i partiti politici.
Il mese seguente, i Tupamaros formarono la Giunta Coordinata Rivoluzionaria con altri gruppi della sinistra politica che conducevano azioni di guerriglia urbana.
L'anno seguente, vari regimi dittatoriali sud-americani risposero con una campagna internazionale di contro-guerriglia.

== Dal 1973 al 1985 ==
I militari catturarono i dirigenti tupamaros che furono incarcerati in condizioni di atroce disumanità, di continua  tortura, cercando di impedir loro qualsiasi comunicazione e sotto la minaccia di esecuzione nel caso una qualsiasi azione fosse stata portata a compimento dai tupamaros, di qualsiasi natura essa fosse

== Epilogo ==
Dopo che la democrazia fu restaurata in Uruguay nel 1985, i Tupamaros tornarono alla vita pubblica come parte di un partito politico, (Movimento di Partecipazione Popolare).
Nel 1989 furono ammessi nella coalizione politica che comprende i maggiori raggruppamenti di sinistra del Paese.

Dopo la vittoria elettorale della sinistra nel 2004, due antichi militanti dei Tupamaros, sono diventati presidenti delle due Camere e nel 2009 uno dei vecchi leader del movimento viene eletto presidente dell'Uruguay.




Un mio pensiero a riguardo.

Penso che la rabbia e la voglia di combattere le ingiustizie
(specialmente se vistose e gravi)
spieghi la nascita di movimenti di guerriglia 
e renda comprensibile l'istaurarsi di posizioni ideologiche
che difendono l'uso della violenza come arma di rivolta.

Penso che agli uomini (nel senso di esseri umani di sesso maschile) 
possa capitare di sognare rivoluzioni
o di voler essere dei rivoluzionari 
anche rischiando la propria vita.

Penso però che la vera trasformazione del mondo
avviene proteggendo i bambini
e difendendo i loro sogni.
Per cui forse, per fare i rivoluzionari e meglio essere soli .


















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